Siglato a fine marzo il seguente accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga nella Regione Piemonte.
Le disposizioni contenute negli accordi regionali del 5 e 19 dicembre relative alla gestione del 50% delle risorse disponibili per gli ammortizzatori in deroga, in particolare per quanto attiene agli interventi di politica attiva e di concessione della mobilità in deroga vanno riviste alla luce delle modifiche apportate nel frattempo sia al quadro normativo che a quello finanziario.
Dal punto di vista normativo, non è possibile concedere la mobilità in deroga ai lavoratori domestici ed in generale i titolari di ASpI e NASpI non possono accedere alla mobilità in deroga al termine della fruizione dell’ammortizzatore ordinario, tale disposizione non ha valenza retroattiva e si applica solo ai lavoratori non ancora autorizzati alla data del 31 gennaio scorso.
Il quadro finanziario è stato modificato assegnando alle Regioni 65 milioni di Euro, di cui 5.115.704 Euro alla Regione Piemonte, suddivisi a metà tra interventi ordinari e interventi in deroga ai criteri standard. La situazione è ora più definita anche in relazione alle spese attinenti alla gestione ordinaria di CIG e mobilità in deroga.
Le risorse disponibili per la cosiddetta “deroga della deroga”, tenuto conto delle risultanze del monitoraggio INPS e delle verifiche ed elaborazioni condotte dagli uffici regionali, sono ora stimabili in 25 milioni di Euro e, per via degli aggiustamenti citati, sono notevolmente aumentate rispetto alla stima operata nel mese di dicembre 2016, quando erano individuate in 19 milioni di Euro. Gli interventi previsti in questo ambito sono in fase avanzata di realizzazione e i costi relativi sono stimabili in 800.000 Euro per la CIG in deroga (domande a cavallo delle annualità 2016-2017 e per apprendisti di aziende in CIGS) e in 9.700.000 Euro per la mobilità in deroga, al netto delle domande di ex titolari di NASpI e ASpI escluse dalla disposizione ministeriale sopra citata. Risultano impegnati in complesso 10,5 milioni di Euro, con una disponibilità residua di 14,5 milioni.
Alla luce delle del quadro normativo e finanziario sopra descritto appare quindi necessario rivedere i criteri di gestione dei “fondi a gestione regionale” nelle seguenti direzioni:
– Ridefinizione degli interventi di politica attiva;
– Recupero del sostegno al reddito per i lavoratori provenienti da ASpI e NASpI le cui domande, istruite con esito positivo dalle sedi INPS competenti, non sono state autorizzate entro la data del 31/1/2017;
– Revisione della gestione delle domande di mobilità in deroga accolte, in considerazione dell’incremento delle risorse disponibili.
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