Il Decreto legislativo sulla revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti approda in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento razionalizza la composizione e le attribuzioni del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in un’ottica di riduzione dei costi ma anche allo scopo di accrescerne l’efficienza e l’autorevolezza.
A garanzia del conseguimento di livelli di formazione uniformi sul territorio nazionale e di elevata qualità per un esercizio professionale rispondente agli interessi della collettività e ai principi costituzionali, il Consiglio nazionale promuove, coordina e autorizza l’attività di formazione professionale continua svolta dagli Ordini regionali assicurando criteri uniformi e livelli qualitativi omogenei su tutto il territorio nazionale; stabilisce i requisiti e i titoli di cui devono essere in possesso i soggetti terzi che intendono essere autorizzati allo svolgimento dell’attività di formazione professionale continua a favore degli iscritti agli albi, previo parere vincolante del Ministro della giustizia; individua gli standard minimi dei contenuti formativi e deontologici degli eventi che concorrono al programma formativo; stabilisce parametri oggettivi ai fini della valutazione dell’attività formativa proposta e della conseguente determinazione dei crediti da parte degli Ordini regionali; verifica i piani di offerta formativa predisposti; disciplina le modalità per l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento degli iscritti all’Albo, per la gestione e l’organizzazione dell’attività di formazione a cura degli Ordini regionali e dei soggetti terzi, nonché quelle di accertamento dell’effettivo assolvimento dell’obbligo formativo.
Per quanto riguarda la sua composizione, il Consiglio nazionale deve essere composto da non più di sessanta membri di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti, eletti dagli iscritti agli Ordini regionali e interregionali, prevedendo in ciascuna categoria almeno un rappresentante delle minoranze linguistiche riconosciute. I candidati al Consiglio nazionale devono essere titolari di una posizione previdenziale attiva presso l’INPGI.
Previsto, infine, anche un adeguamento del sistema elettorale al fine di garantire la massima rappresentatività territoriale.