È possibile conciliare le esigenze della famiglia, e più specificamente quelle di lavoro, con la nascita dei figli ricorrendo ai servizi di un asilo nido. Allo scopo di sostenere le esigenze dei genitori è riconosciuta una detrazione d’imposta per le rette pagate per la frequenza dell’asilo nido da parte dei figli.
Sulle modalità e i limiti di detraibilità di tali spese sono stati forniti chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate in un vademecum su oneri e spese per le quali sono riconosciute detrazioni d’imposta e/o deduzioni dal reddito complessivo, pubblicato con la Circolare n. 7/E del 2017.
IL BENEFICIO FISCALE
In particolare, nell’ambito della dichiarazione dei redditi annuale è possibile detrarre dall’IRPEF dovuta, un importo pari al 19 per cento delle spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative alla frequenza da parte dei figli di asili nido, sia pubblici che privati.
A tal fine è stabilito, però, un limite massimo di spesa pari a euro 632,00 per ciascun figlio che frequenta l’asilo nido, da ripartire tra i genitori in base all’onere da ciascuno sostenuto. Di conseguenza la detrazione fruibile potrà essere al massimo pari a euro 120,00 per ciascun figlio che frequenta l’asilo nido.
Rientrano nella previsione anche le spese indicate nella CU 2017 (punti da 341 a 352) con il codice 33, mentre restano escluse quelle sostenute e che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali indicate nella CU 2017 (punti da 701 a 706) con il codice 33.
LE SPESE DETRABILI
Ai fini del beneficio si considerano asili nido le strutture dirette a garantire la formazione e la socializzazione delle bambine e dei bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni. Rientrano, altresì, tra le spese detraibili quelle sostenute per:
– la frequenza delle cosiddette “sezioni primavera” che assolvono alla medesima funzione degli asili nido;
– il servizio fornito nella provincia autonoma di Bolzano dagli assistenti domiciliari definiti “Tagesmutter” (c.d. “mamma di giorno”). Negli altri casi è necessario verificare di volta in volta l’affinità dei presupposti e delle finalità del servizio di assistenza domiciliare all’infanzia a quelle degli asili nido, nonché la conformità dello svolgimento delle attività, quanto a modalità gestionali e caratteristiche strutturali.
La detrazione spetta in relazione ai figli ammessi e che frequentano l’asilo, per le spese effettivamente sostenute nel periodo d’imposta in base al principio di cassa, a prescindere dall’anno scolastico cui si riferiscono.
DOCUMENTI DI SPESA E RIPARTIZIONE DEL BENEFICIO
I documenti di spesa da conservare ai fini del controllo sul legittimo riconoscimento del beneficio sono le fatture, i bollettini bancari o postali, le ricevute o quietanze di pagamento. Qualora il documento di spesa sia intestato al bimbo, o ad uno solo dei genitori, è comunque possibile specificare, tramite annotazione sullo stesso, le percentuali di spesa imputabili a ciascuno dei genitori.
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