Tempi di permanenza in sede degli agenti del Fisco



Con la sentenza n. 11878 del 12 maggio 2017, la Corte di Cassazione ha affermato che il termine massimo di 30 giorni, previsto in caso di accessi e verifiche fiscali, di permanenza dei verificatori nella sede dell’azienda, deve ritenersi riferito ai giorni di effettiva permanenza presso la stessa e non all’intero periodo intercorrente tra il momento dell’accesso e quello della conclusione del controllo.

FATTO


In seguito alla verifica fiscale condotta presso la sede dell’impresa, i militari della Guardia di Finanza hanno redatto processo verbale di constatazione, rilevando l’omesso versamento di ritenute d’acconto su compensi corrisposti a collaboratore. Sulla base del p.v.c., l’Agenzia delle Entrate ha emesso avviso di accertamento, motivato per relationem al p.v.c., per il recupero delle somme non versate, oltre sanzioni e interessi.
Il contribuente ha impugnato l’atto eccependo, tra l’altro, il mancato rispetto del tempo massimo di permanenza dei verificatori presso la sede dell’impresa, stabilito dallo Statuto del contribuente.

LA NORMA


La permanenza dei verificatori (civili o militari) del Fisco, dovuta a verifiche presso la sede del contribuente, non può superare i 30 giorni lavorativi, prorogabili per ulteriori 30 giorni nei casi di particolare complessità dell’indagine individuati e motivati dal dirigente dell’ufficio. I verificatori possono ritornare nella sede del contribuente, decorso tale periodo, per esaminare le osservazioni e le richieste eventualmente presentate dal contribuente dopo la conclusione delle operazioni di verifica ovvero, previo assenso motivato del dirigente dell’ufficio, per specifiche ragioni.
Detto periodo massimo di permanenza, così come l’eventuale proroga, non può essere superiore a 15 giorni lavorativi contenuti nell’arco di non più di un trimestre, in tutti i casi in cui la verifica sia svolta presso la sede di imprese in contabilità semplificata e lavoratori autonomi.

DECISIONE DELLA CASSAZIONE


Rigettando l’eccezione del contribuente, i giudici della Suprema Corte hanno precisato che in tema di verifiche tributarie eseguite mediante accesso nei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali, ai fini del rispetto della prescrizione stabilita dallo Statuto del contribuente, riguardante il tempo massimo di 30 giorni lavorativi (successivamente prorogabile) di permanenza dei verificatori nella sede del contribuente, vanno computati i soli giorni di effettiva attività lavorativa svolta presso tale sede, escludendo, quindi quelli impiegati per verifiche ed attività eseguite in altri luoghi.
Il termine di 30 giorni, dunque, si riferisce ai giorni di effettiva permanenza presso la sede del contribuente e non all’intero periodo intercorrente tra il momento dell’accesso e quello della conclusione del controllo.
Inoltre, sottolinea la Corte Suprema, posto anche che la verifica risultasse effettivamente protratta oltre i 30 giorni, tale eccezione deve ritenersi inammissibile in sede di legittimità, perché l’errore riguarderebbe non l’interpretazione della norma, ma la ricostruzione del fatto.





Link all’articolo originale

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi aggiornamenti utili per la tua attività

Condividi questo articolo

Ti potrebbe anche interessare...

Engineer And Apprentice Discussing Job Sheet In Factory
Circolare di Studio

Fondo Nuove Competenze, al via la seconda edizione

Fondo Nuove Competenze, Al Via La Seconda Edizione FNC, le novità Istituito presso l’Anpal dall’articolo 88 del “Decreto Rilancio”, il Fondo Nuove Competenze è un Fondo pubblico finalizzato a sostenere

Vuoi approfondire l'argomento ?

scrivici o telefonaci se vuoi maggiori informazioni

Red telephone on wooden table with notepad