In tema d’imposte sui redditi, la presunzione legale della disponibilità di maggior reddito, desumibile dalle risultanze dei conti bancari, non è riferibile ai soli titolari di reddito di impresa o da lavoro autonomo, ma si estende alla generalità dei contribuenti (Corte di cassazione – ordinanza n. 29572/2018).
La Corte di Cassazione ha precisato che le operazioni bancarie di prelevamento hanno valore presuntivo nei confronti dei soli titolari di reddito di impresa, mentre quelle di versamento nei confronti di tutti i contribuenti, i quali possono contrastarne l’efficacia dimostrando che le stesse sono già incluse nel reddito soggetto ad imposta o sono irrilevanti.
In tal senso, incombe sul contribuente l’onere di provare l’esatta provenienza delle somme che affluiscono sul proprio conto corrente qualora l’amministrazione finanziaria dimostri in via presuntiva che tali somme rappresentano maggiori redditi tassabili.
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