Firmato il Patto per la Ricostruzione e lo sviluppo delle Marche




16 gen 2019 Siglato il 10/12/2018, tra la REGIONE MARCHE e le Parti Sociali, il Patto per la Ricostruzione e lo sviluppo della Regione Marche.

La Regione Marche, in seguito agli eventi sismici iniziati nell’agosto 2016, pone ai centro della sua azione di governo, così come sollecitato dalle Parti Sociali, la definizione di un Patto per la ricostruzione e lo sviluppo della regione tra le principali componenti della società regionale che avrà una prospettiva temporale di almeno 10 anni.
Il Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo della Regione Marche è il documento strategico, risultato di un confronto con le parti sociali con il coinvolgimento del mondo dell’università e della ricerca, volto a individuare e rispondere con il massimo grado di efficienza alle necessita manifestate dai territori colpiti dagli eventi sismici del Centro Italia, nonché a veicolare in ambito nazionale ed europeo, il sistema dei bisogni espressi dal territorio e dalle comunità e quello delle risposte necessarie e delle strategie conseguenti.
La ricostruzione del territorio, in seguito al sisma del Centro Italia, non può infatti essere esclusivamente una ricostruzione fisica e materiale dei danni subiti, ma anche una ricostruzione economica e sociale il cui sviluppo determinerà il futuro dell’intero “sistema regione”:
– creando (o recuperando) le condizioni per la resilienza delle popolazioni residenti e, nei territori del cratere, per un rientro nei comuni di provenienza di coloro che sono stati costretti ad allontanarsene;
– sostenendo le attività economiche, e l’attrazione di investimenti e nuove imprese, coi particolare riferimento a quelle maggiormente coerenti con un’idea di sviluppo dell’area che sappia essere, al tempo stesso, compatibile con la tutela dell’ambiente e consapevole;
– riconoscendo, tutelando e valorizzando le risorse disponibili, per farne veicolo di crescita, attrattività e sviluppo economico.
La comune sintesi di quanto emerso dalle indagini consente di individuare alcune “aree integrate di intervento”.
– Area 1 – SERVIZI ALLA COESIONE SOCIALE
– Area 2 – COMPETITIVITA’ ED INNOVAZIONE NEI SISTEMI PRODUTTIVI
– Area 3 – GREEN ECONOMY
– Area 4 – SICUREZZA DEL TERRITORIO
– Area 5 – VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
– Area 6 – MOBILITÀ
– Area 7 – RICERCA E NUOVE COMPETENZE
– Area 8 (trasversale) – TECNOLOGIE E SISTEMI INNOVATIVI, INFRASTRUTTURAZIONE DIGITALE ABILITANTE
Con particolare riferimento al territorio del “cratere” marchigiano del sisma è inoltre molto importante prevedere azioni supplementari che configurino meccanismi di “tutela economica speciale” e predispongano, per le porzioni più deboli, condizioni di maggior favore per intraprendere processi di rivitalizzazione e sviluppo.
Azioni che, oltre alla proroga degli interventi agevolativi derivanti dalla “Zona Franca Urbana” (ZFU) fino a tutto il 2020, prevedano la sperimentazione, su un’area circoscritta territorialmente e caratterizzata da svantaggi strutturali, di un regime paragonabile alle “Zone Economiche Speciali” (ZES) e alle condizioni fiscali delle zone extra-doganali, peraltro ampiamente in uso sia in Italia che in UE a legislazione vigente.





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