Il disegno di legge di conversione del decreto sul reddito di cittadinanza – che attualmente è al vaglio della Camera – prevede l’accesso del personale ispettivo alle banche dati INPS, per consentire un efficace svolgimento dell’attività di vigilanza sulla sussistenza del beneficio in parola.
Nel dettaglio, il personale dirigenziale e ispettivo dell’Ispettorato del lavoro ha accesso a tutte le informazioni e le banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall’Istituto di previdenza, già a disposizione del personale ispettivo dipendente dal medesimo Istituto e, in ogni caso, alle seguenti informazioni:
– dati anagrafici aziende/datori di lavoro
– dati contenuti nel “Fascicolo elettronico aziendale”Retribuzioni imponibili annuali, ai fini contributivi, per azienda e percategorie di aziende
– dati anagrafici, contributivi e retributivi dei soggetti iscritti alla “Gestione separata”
– dati anagrafici, contributivi e retributivi dei soggetti iscritti alla “Gestione autonoma artigiani”
– dati anagrafici, contributivi e retributivi dei soggetti iscritti alla “Gestione commercianti”
– dati anagrafici, contributivi e retributivi dei soggetti iscritti alla “Gestione agricoltura”
– dati anagrafici dei datori di lavoro beneficiari di interventi di CIG ordinaria e straordinaria, di mobilità, dicontratti di solidarietà
– dati relativi alle procedure DM10, EMENS, UNIEMENS
– dati anagrafici dei lavoratori beneficiari di interventi di CIG ordinaria e straordinaria, di mobilità, di contrattidi solidarietà, di prestazioni previdenziali per malattia, maternità e assegni familiari, di prestazioni di sostegno al reddito.
Con apposito provvedimento del direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro – sentiti l’Inps e il Garante per la protezione dei dati personali – sono individuatile categorie di dati, le modalità di accesso, da effettuare anche mediante cooperazione applicativa, le misure a tutela degli interessati e i tempi diconservazione dei dati.
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